Nato a Bari il 2 giugno 1910, Gioacchino Ligonzo si diploma a soli vent’anni in pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e quattro anni dopo a Torino in organo e composizione col maestro Franco Alfano. Durante la guerra, si afferma come direttore d’opera e pianista nelle più importanti città d’Europa e d’Africa; rientrato in Puglia, nel 1946 dirige la prestigiosa banda musicale di Noci, quindi va a Mesagne e nel ’49 approda a Conversano, prima affiancando e poi sostituendo Giuseppe Piantoni. Proprio a Conversano Ligonzo fino al 1956 raccoglie grandi consensi e vi ritorna periodicamente. Nel 1971 dirige da Lecce in diretta sulla Rai un concertone con tre bande: Lecce, Squinzano e Ceglie Messapia. Ligonzo tiene l’ultimo concerto con la banda di Conversano ad Alezio nell’ottobre del 1992. Muore a Bari il 27 novembre dello stesso anno.
Con Ligonzo è finita un’epoca; l’anarchia e la sciatteria, travestite da nuovo, sono arrivate a disciplinare la vita delle bande da giro, collocandole in un limbo fatale. Nel suo nome e a poco più di trent’anni dalla scomparsa, noi – che dal grande maestro abbiamo ereditato la bacchetta – tentiamo oggi di rilanciarne l’esemplare devozione per la banda, bene culturale pugliese inestimabile.
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